SCIO: Revista de Filosofía

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IL CRITERIO DI BELLEZZA NELLA RICERCA SCIENTIFICA. IL CONTRIBUTO DI MICHAEL POLANYI

Resumen

Riassunto: Il presente studio indaga il modo in cui gli scienziati percepiscono la dimensione estetica nella propria attività e nei propri oggetti di studio, al punto da essere un criterio che orienta il loro lavoro; si cercherà pertanto di enucleare le proprietà che caratterizzano il tipo di bellezza da loro riscontrato, facendo riferimento agli scritti di Michael Polanyi. L’autore offre importanti spunti per chiarire il problema della validità di tale uso della bellezza scientifica. La questione è ancor più interessante perché, se la bellezza è legittimamente un criterio scientifico, ne risulta un legame tra scienza e persona (infatti il senso estetico è proprio della persona). Tale bellezza ha caratteristiche specifiche: è intellettuale, strettamente dipendente dall’ordine, dall’intero e dalle relazioni. Inoltre, essa è il termine di una delle cosiddette passioni scientifiche o intellettuali degli scienziati: il ricercatore desidera la bellezza intellettuale e ne è (momentaneamente) appagato. Per Polanyi, la bellezza intellettuale è essenziale alla verità scientifica e ha il potere di rivelare la verità sul mondo naturale. Allo stesso tempo, però, tale standard di bellezza è sempre posto da noi e per noi stessi. Emergono così le tensioni polanyiane a riguardo del realismo. L’articolo propone una soluzione, a favore del criterio di bellezza, che può risultare utile anche per il progresso della ricerca scientifica.

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